Carissimi sposi,
carissimi genitori,
carissimi nonni,
carissimi giovani,
carissime famiglie,
quest’anno viviamo la nostra quaresima come un lungo Sabato Santo. Il momento delicato che ci troviamo a fronteggiare forse ci spaventa un po’, perché ci fa toccare con mano tutta la nostra fragilità e vulnerabilità. Noi però non ci fermiamo! Il lavoro quotidiano di tante mamme e di tanti papà continua con tenacia, testimoniando che c’è una speranza che ci spinge ad andare avanti: è la speranza della Pasqua!
In queste ore, più che mai, avvertiamo con forza l’invito alla carità fraterna, che si traduce nell’impegno a prenderci cura gli uni degli altri, accogliendo con fiducia le indicazioni che ci vengono offerte da coloro che ci governano e dalla Chiesa.
Per la prima volta sperimentiamo tutta la fatica di un digiuno “forzato” dall’Eucaristia. Questo però non ci priverà certo della possibilità di santificare il tempo della festa e di essere in comunione con il Signore e la Chiesa attraverso la preghiera personale. Anzi, soprattutto ora le nostre famiglie devono essere delle piccole chiese domestiche, in cui continua a splendere la lampada della fede. La casa in cui dimoriamo sia un roveto ardente che senza sosta diffonde la luce e il calore della preghiera!
Preghiamo gli uni con gli altri, perché possiamo affrontare questo tempo di prova con lucidità e fiducia.
Preghiamo per i medici e il personale sanitario, perché il Signore sia ristoro nella loro stanchezza.
Preghiamo per chi è ammalato, perché affronti la battaglia con coraggio.
Preghiamo per i più deboli, perché siano i primi destinatari delle nostre attenzioni.
Preghiamo per tutti noi, perché anche in questi giorni continui a splendere il sorriso sui nostri volti!
Noi sacerdoti, in comunione con il nostro vescovo Filippo, nell’Eucaristia quotidiana che celebriamo sine populo continuiamo a presentarvi al Signore come Mosè, che fino al tramonto del sole teneva le mani rivolte al cielo per intercedere in favore del popolo di Dio.
Buon cammino! Insieme e con l’aiuto di Dio ce la possiamo fare!
don Mimmo Alò