Nel discorso rivolto agli officiali, agli avvocati e agli altri collaboratori del Tribunale Apostolico della Rota Romana, interamente incentrato sul sacramento del matrimonio, papa Francesco ha ricordato che la società in cui viviamo, sempre più secolarizzata, non favorisce la crescita della fede, «con la conseguenza che i fedeli cattolici fanno fatica a testimoniare uno stile di vita secondo il Vangelo, anche per quanto riguarda il Sacramento del matrimonio».
In tal senso, il papa auspica un’azione pastorale, che non si limiti all’espletamento delle pratiche, ma si concretizzi in una triplice preparazione al matrimonio: remota, prossima e permanente. «Quest’ultima è bene che comprenda in modo serio e strutturale le diverse tappe della vita coniugale, mediante una formazione accurata, volta ad accrescere negli sposi la consapevolezza dei valori e degli impegni propri della loro vocazione», in particolare dei valori dell’unità e della fedeltà, due beni irrinunciabili e costitutivi del matrimonio.
«I soggetti principali di questa formazione matrimoniale, in virtù del loro ufficio e ministero, sono i pastori; tuttavia, è quanto mai opportuno, anzi, necessario coinvolgere le comunità ecclesiali nelle loro diverse componenti, che sono corresponsabili di questa pastorale sotto la guida del Vescovo diocesano e del parroco. L’obbligo è quindi in solidum, con responsabilità primaria dei pastori e la partecipazione attiva della comunità nel promuovere il matrimonio e accompagnare le famiglie con il sostegno spirituale e formativo».
Vedi: Discorso di Papa Francesco al Tribunale della Rota Romana – 29 gennaio 2019