Quella di Chiara Corbella è “la santità della porta accanto, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio”. Lo ha detto il cardinale vicario di Roma Angelo De Donatis, aprendo a poco più di sei anni dalla morte, avvenuta il 13 giugno 2012, la fase diocesana della causa di beatificazione della serva di Dio Chiara Corbella Petrillo. La cerimonia si è svolta nella Basilica di San Giovanni in Laterano, gremita da oltre duemila fedeli, in gran parte giovani, molti dei quali commossi fino alle lacrime, alla presenza dei genitori di Chiara, della sorella, del marito Enrico Petrillo e del figlio Francesco, un vispo bambino di sette anni, nato sano proprio grazie al sacrificio della giovane mamma (al momento della morte aveva 28 anni), la quale volle rimandare le cure per un tumore scoperto nel corso della gravidanza, proprio per non danneggiare il feto.
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