La famiglia cristiana è tenerezza ferita, ma ostensione del sacramento della tenerezza divina. Fin quando sarà sulla terra, la famiglia cristiana sarà sempre in segreta empatia con la sofferenza umana”. Lo ha detto Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito e presidente della fondazione vaticana “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth”, intervenuto oggi all’Incontro mondiale delle famiglie in corso a Dublino. Nelle sue parole anche un messaggio di speranza: “Una famiglia cristiana che vive dello Spirito Santo non perderà mai il coraggio; ogni impresa le sembrerà possibile. Non ci perdiamo d’animo, allora, e facciamo di Amoris laetitia, della gioia dell’amore in famiglia, il nostro Vangelo per il mondo”. Guardando alla crisi attraversata dalla famiglia, Martinez la considera una “crisi spirituale”.
“Oggi è in crisi l’arte di vivere l’amore, perché è in crisi l’esperienza di Dio che facciamo nelle nostre case – ha aggiunto -. I nostri figli non muoiono per mancanza di pane o di lavoro; soffrono e muoiono per mancanza di amore”. Secondo il presidente della fondazione vaticana “Centro Internazionale Famiglia di Nazareth”, sono due le implicazioni di ciò: “è andata in crisi l’educazione cristiana in famiglia ed è in crisi la trasmissione della fede nelle nostre case”. Ma “la famiglia vive, è viva ed è destinata a dare vita al mondo”. “È viva se si rigenera spiritualmente senza arrendersi dinanzi al male, ai tanti mali che ogni giorno la colpiscono”, ha affermato Martinez. E per riuscirci, a suo avviso, è necessaria “come antidoto” una “rigenerazione spirituale” e, in particolare, “la preghiera in famiglia”. “La presenza dello Spirito, in famiglia, si alimenta pregando, permettendo a Dio di visitarci nelle nostre case, ogni giorno. Non c’è modo migliore, più efficace, che pregare e pregare insieme. La famiglia, quando prega, è vigilante, profetica, innamorata, incarnata, in comunione”.